Sono passati alcuni anni. Finalmente ricomincio a scrivere: parole, pensieri di senso compiuto che si susseguono in forma libera. Questo esercizio mi è utile, per esaminare me stesso. Capire gli errori che ho commesso.
Ne è passato di tempo dal 2012… io che avevo grandi aspettative per la famosa profezia; aspettative che sono rimaste annichilite dalla realtà dei fatti. Una realtà beffarda, inesorabile… una vera carogna di coerenza! Ci ho creduto, perché essenzialmente mi faceva comodo… in tanti parlavano e scrivevano articoli sui giornali e nei libri serissimi.
Mi dicevo: Magari la profezia dei Maya sul termine ultimo - il 2012 - si potrà anche avverare… perché no? E il mio pensiero continuava: Se ci sarà davvero la fine del mondo… sarò libero di andarmene, ed abbandonare finalmente la mia lurida stanzetta in ospizio. Stiamo a capirci, qui a Casa Serenissima, non si sta nemmeno tanto male. Ci danno da mangiare, ci fanno vedere la TV: Barbara D’Urso e Ballando con le Stelle… una vera pacchia!
Il problema è: che siamo tutti dei vecchi parcheggiati, in attesa di un finale. Irrimediabilmente soli, anche quando siamo fisicamente in compagnia. Sì, giochiamo a carte fra di noi - sui tavolini di plastica - bianchi e appiccicosi. Tra un colpo di tosse e sguardi che spesso si fissano sul televisore senza volume.
Sì… ci divertiamo. Ci prendiamo a parolacce a vicenda, e proviamo a fare gli scemi con le ragazze inservienti. Be’ la più giovane avrà cinquant'anni… ma è tutta una mascherata, una messa in scena per noi stessi. In realtà, siamo disperatamente soli e senza famiglia.
Mi faceva davvero comodo crepare nel 2012, maledetti Maya! Che poi mi ero affezionato alla questione, le tesi più sensate che avevo letto nei libri serissimi erano sostanzialmente due. Almeno per me erano le due interpretazioni che più mi convincevano.
La prima: crepiamo tutti e arrivederci e grazie! Molto democratica, e mi permetteva di fare un finale con il botto. La seconda: tutta l’umanità farà un balzo evolutivo e repentino, una sorta di presa di coscienza collettiva… Anche questa tesi era molto democratica, aggiungerei poetica, al tanfo di scoreggia al primo mattino. Be’, questi Maya non capivano un accidente!