© MIKAEL COMPO
27.8.22
9.8.22
Rosa e fanciulla (Giosuè Carducci)
© PAULINACEKALA
ROSA E FANCIULLA (Giosuè Carducci)
Or che soave è il cielo e i dí son belli
E gemon l’aure e cantano gli augelli
Tu chini l’amorosa
Fronte, o vergine rosa.
Per te non fa che il prato ove nascesti
Tiranno solitario avvampi il sole,
Quando su’ campi da la falce mesti
La polverosa estate a lui si duole,
E nel meriggio le campagne sole
Assorda la cicala,
E impreca al giorno, che affannoso cala,
Dal risécco pantan la rana ascosa.
Súbito allor su’ non piú verdi colli
Sorge il turbine, e gran strepito mena,
Spazza gli ultimi fiori ed i rampolli.
E allaga i campi d’infelice arena;
E piú cresce l’arsura, e de l’amena
Ombra il conforto manca.
Tu fuggi a quella stanca
Ora, o vergine rosa.
Per te non fa ne’ giorni grigi e scarsi
Mirar la doglia de l’anno che muore,
Le foglie ad una ad una distaccarsi
E gemer sotto il piè del viatore,
Sin che la nebbia del suo putre umore
Le macera o le avvolge
La fredda brezza e lenta le travolge
Giú ne l’informe valle ruinosa.
Allor le nubi che fuman su i monti,
Allor le pioggie lunghe e tristi al piano,
E l’alte ombre de’ gelidi tramonti,
Ed il triste desio del sol lontano,
E la bruma crescente a mano a mano,
E il gel che tutto serra.
Tu fuggi a tanta guerra,
O giovinetta rosa.
- Firenze, Settembre 1864 -
P.S.
Questa poesia è tratta da RIME NUOVE
edizione Liber Liber.
Puoi scaricare l'intero libro
dal seguente link:
7.8.22
Fiammiferi (Lucrezia Angelini)
FIAMMIFERI
Non siamo come
bicchieri di plastica
alle feste.
Quelli a cui la gente
scrive sopra
il nome.
Ma ardiamo come fiammiferi
e ci consumiamo in fretta.
Non siamo di nessuno
se non di noi stessi.
Ma quando sorge il sole
fuori dalle finestre
non possiamo essere infelici.
- Lucrezia Angelini -
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