LA FRECCIA DEL TEMPO
Il tempo è padrone
con un imperioso tic tac.
Non abbiamo tregua,
ma solo dei sogni.
- Cecilia Rossini -
LA FRECCIA DEL TEMPO
Il tempo è padrone
con un imperioso tic tac.
Non abbiamo tregua,
ma solo dei sogni.
- Cecilia Rossini -
Crescere, comprendere qual è la nostra strada, in quale direzione va cercato il senso che orienterà la nostra vita… sono temi universali.
Mikael Compo scrive il suo primo romanzo per proporre le sue risposte, lo fa attraverso la vicenda del suo protagonista in senso diacronico, prendendolo in considerazione lungo diverse fasi della vita.
Isaac è osservato in modo prospettico, guardato dalla distanza che è necessaria per consentire di rintracciare una possibile linea degli eventi, una direzione di marcia. Lo sguardo osservante è longitudinale ma anche retrospettivo - come dovrebbe fare chiunque intenda porsi le domande che l’autore propone - in un modo emozionalmente sincero ma anche razionalmente profondo. Il libro pone il lettore - in sostanza - in una costruzione narrativa in movimento, con domande fondate e risposte possibili. E volendo cercare le linee guida dell’azione vi suggerisce di ricercare nella dimensione interiore di Isaac, nella sua chiarezza, nell’onestà con la quale alla fine del suo percorso si guarda dentro per poi analizzare i propri comportamenti.
Alle domande che la vita ci pone, a volte con urgenza, le risposte vanno cercate con cura e senso di responsabilità. Perché esse possono trovarsi non solo all’esterno - in fatti e circostanze nelle quali non siamo i soli attori - ma anche dentro di noi, nella nostra storia, nel nostro percorso.
Decifrare così le coordinate con sincerità. Non è forse questo il lavoro che ciascuno di noi deve affrontare ogni giorno?